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Quali avanzamenti e quali sfide nella regolamentazione UE dell'IA per il 2024?

Scritto da Redazione | 28/02/24

Negli ultimi anni l'Intelligenza Artificiale (IA) ha permeato numerosi settori lavorativi, rivoluzionando processi e dinamiche aziendali in tutto il mondo. Ma non è solo nel contesto professionale che l'IA ha fatto incursione: sempre più spesso, ci affidiamo a essa anche nella vita quotidiana. Questo rapido sviluppo tecnologico ha portato ad una serie di sfide e questioni etiche che richiedono una regolamentazione adeguata. In questa prospettiva, Raymond Sun, avvocato specializzato in diritto tecnologico emergente, offre una visione sull’introduzione di una regolamentazione dell'IA nell'Unione Europea. Per un maggiore approfondimento, leggi l’articolo completo di HubSpot QUI.

Introduzione della proposta di legge 

A partire dal 2021, l’UE si è attivata nella definizione della legge sull’IA, che sarà l’unico testo di riferimento per la sua regolamentazione. 
La legge proposta mira a colmare le lacune presenti nelle leggi esistenti che trattano solo specifici aspetti dell'IA. Ad esempio, normative come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) per la privacy e la Legge sui Servizi Digitali per la sicurezza online.

Lo scorso 2 febbraio i legislatori dell'UE hanno concluso la bozza del testo della proposta di legge, che rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione esaustiva e coerente dell'IA nell'Unione Europea. Per un maggior approfondimento, puoi consultare la bozza QUI.

Come funzionerà la legge europea sull'intelligenza artificiale?

La futura legge europea sull'IA sarà applicabile a tutti sistemi di IA e sarà regolata in base al livello di rischio associato a ciascuno di essi. Scopriamo insieme i livelli di rischio:

  • Sistemi vietati: includono l'utilizzo dell'IA per la manipolazione del comportamento, lo sfruttamento di persone vulnerabili e il social scoring
  • Sistemi ad alto rischio: comprendono quelli che, pur non essendo vietati, una significativa minaccia per la salute, la sicurezza o i diritti fondamentali (es. sistemi IA utilizzati in settori come sanità, istruzione etc.)
  • Sistemi a rischio limitato: impiegati in settori critici ma che presentano un rischio meno elevato in quanto si occupano principalmente di compiti procedurale o preparatori limitati, o forniscono supporto alle valutazioni umane.
  • Modelli di IA per scopi generali, o modelli GPAI: includono modelli linguistici di ampie dimensioni come GPT-4 e Gemini, mentre i sistemi di IA ad uso generale, o sistemi GPAI, sono applicazioni multifunzionali costruite su tali modelli, ad es. ChatGPT.
  • Modelli GPAI con rischio sistemico: soggetti a ulteriori regole e codici di pratica riguardanti test, governance e sicurezza.

È fondamentale sottolineare che la legge di applicherà sia all’interno che all’esterno dell’UE; ciò significa che le aziende al di fuori dell’UE che forniscono sistemi di IA nell’UE saranno tenute a conformarsi alla legge.

 

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Quali sono le criticità e quali aree possono essere migliorate?

  1. Definizione poco precisa di "sistema di IA": La bozza propone una definizione di "sistema di IA" troppo generica, utilizzando termini come "sistema basato su una macchina" e "influenzare ambienti fisici o virtuali" che potrebbero essere applicate a tutte le macchine e a tutti i software, non solo all'apprendimento automatico, che è ciò che intendiamo veramente quando diciamo "IA”
  2. Lacune nelle regole dei modelli GPAI: I modelli GPAI sono alla base di molte applicazioni di IA quindi è necessario un approccio regolamentare equilibrato. Attualmente, i legislatori dell'UE hanno introdotto modesti requisiti di trasparenza e test per i modelli GPAI, ma è solo un primo passo. La legge presenta ancora lacune riguardanti la cybersicurezza, la moderazione dei contenuti e il consumo energetico.
  3. Ambiguità nella responsabilità: chi è responsabile nel caso di malfunzionamento dell'Intelligenza Artificiale? In questo caso, la legge identifica due ruoli chiave: fornitore e distributore. Il primo è colui che ha sviluppato e messo sul mercato il sistema, ed è ritenuto responsabile di garantire che il suo sistema di IA sia conforme alla legge. Il secondo è l’utente finale, che non sarà ritenuto responsabile a meno che non apporti una “modifica significativa” al sistema. Tuttavia, qui entra in gioco una nuova domanda: che cosa si intende per “modifica di sistema”?


La legge europea sull'IA segna un punto di partenza importante per proteggere la società dalle potenziali conseguenze dannose delle applicazioni di IA, fornendo un quadro normativo che al momento mancava a livello comunitario, sebbene alcune questioni fondamentali rimangano ancora irrisolte. Quello che è innegabile è che la legge sarà soggetta a un costante processo di valutazione, revisione e adattamento nel corso del tempo.

In conclusione, l'implementazione della regolamentazione sull'intelligenza artificiale nell'Unione Europea rappresenta un passo importante verso una gestione responsabile e sicura di questa tecnologia emergente. Tuttavia, è essenziale che le imprese adottino un approccio strategico e informata alla regolamentazione, compresi gli aspetti legati alla comunicazione e al marketing.

Affidarsi a un'agenzia di comunicazione esperta e all'avanguardia è fondamentale in questo contesto in continua evoluzione. È importante scegliere un partner che non solo sia aggiornato sulle normative e le best practices del settore, ma che sia anche costantemente innovativo nell'utilizzo di nuovi strumenti e tecnologie.

In questo contesto, SDWWG ha introdotto un nuovo servizio in cui l'IA è applicata al Neuromarketing. L'obiettivo è quello di migliorare l'efficacia della comunicazione dei nostri clienti e trasformare le conversioni in vendite. Siamo fermamente convinti che l'uso strategico dell'intelligenza artificiale nel campo del neuromarketing possa aprire nuove opportunità e consentire risultati più significativi per i nostri clienti.

 

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