Redazione - lug 6, 2018

E-publishing: L’esperienza della carta si rinnova Senza voltare pagina.

Fino a poco tempo fa le brochure e il direct marketing erano solo cartacei. E, in termini di piacere personale, i libri e le riviste si leggevano sul sofa. Oggi ci sono l’e-publishing e le dem e le riviste si scaricano con un’app e si sfogliano su un display sul tram.
 
Se i nuovi media e i nuovi device ci stanno educando a nuovi tempi e spazi di lettura, ci si chiede se un libro o una rivista cartacea oggi possa ancora soddisfare le richieste dell’utente ed essere ancora uno strumento di business efficace. La risposta è sì.
 
Se i contenuti digitali si splittano e si aggiornano per poter viaggiare congiuntamente e in tempo reale su più media, i contenuti cartacei possono vivere integralmente su strumenti privilegiati, ritagliandosi spazi per chi ha più tempo e risorse per condividerli. Non un pensiero snob, ma una scelta tattica per parlare anche a un target d’elite attraverso progetti definiti su carta con maggiore autorevolezza, originalità e qualità. Un’iniziativa editoriale o un omaggio di un fotografo di rilievo per esempio possono qualificarsi come un’esperienza che va oltre il valore di branding. Stiamo parlando di proposte che richiedono un certo impegno per essere degne di nota e di acquisto (a un prezzo sicuramente più alto) ma che diventano a tutti gli effetti veri oggetti culturali.
 
Può sembrare paradossale ma il digitale diventerà lo strumento di comunicazione di massa che veicolerà messaggi calibrati sulle specifiche utenze, mentre la carta stampata offrirà contenuti trasversali a un pubblico più ristretto.
 
Una scelta impegnativa ma sicuramente distintiva, per chi la sa proporre e per chi la sa apprezzare.

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