Content marketing e storytelling: tutte le grandi aziende stanno scommettendo sul potere che le storie hanno di attrarre, generare valore e creare legami profondi con i consumatori, indipendentemente dal settore e mercato di riferimento.
Dar vita a contenuti potenti e calamitanti, però, non è solo questione di creatività e fantasia. Fondamentale è rendere il processo di creazione dei contenuti semplice e lineare: la parola chiave è organizzazione.
Per questo vogliamo spiegarti in questo articolo i 3 step da introdurre in azienda per organizzare la produzione dei contenuti.
CAPIRE GLI ARGOMENTI DI INTERESSE DEL TUO PUBBLICO
I contenuti di valore sono la merce rara di questo millennio e - come abbiamo sottolineato nel nostro approfondimento dedicato al content marketing - un contenuto è considerato valido se educa o intrattiene.
Le idee per scrivere o girare video scarseggiano? Pensa per prima cosa alle tue Buyer Personas e poi fai ricerca online, leggendo blog di settore (anche quelli dei tuoi competitor) e cercando di capire cosa digitano su Google e sui social i tuoi potenziali clienti.
Come si fa? Tool utilissimi sono:
Un'altra opzione è iniziare a scrivere le domande che i clienti ti pongono con maggiore frequenza, oltre a tutte le loro obiezioni che ti serviranno ad anticipare quelle di nuovi possibili acquirenti.
TIP: in questo processo di brainstorming per radunare idee per nuovi contenuti, concentrati su ogni fase del viaggio dell'acquirente: awareness, consideration e decision.
Nella fase di awareness, ovvero consapevolezza, il tuo prospect sta sperimentando i sintomi di un problema o di un'opportunità. Sta facendo ricerca per capire, inquadrare e dare un nome al suo problema in modo più chiaro ed è quindi interessato a contenuti educativi come articoli blog, e-book e webinar.
Ti serve una mano per creare contenuti originali che tutti vorrebbero avere? Un video, uno scatto per i social o una campagna pubblicitaria di impatto possono cambiare le regole del gioco. SDWWG LAB realizza contenuti visivi in linea con gli obiettivi del tuo brand e capaci di parlare alle persone giuste fin dal primo frame.
Nella fase di consideration, ovvero riflessione, il prospect ha chiaramente definito e dato un nome al suo problema ed è quindi impegnato nel comparare tutti gli approcci e metodi disponibili per risolverlo. Crea contenuti che ti posizionino come esperto nel tuo settore: video dimostrativi, casi di studio e articoli FAQ. Sono grandi risorse per costruire relazioni con i lettori e stabilire un rapporto di fiducia tra il pubblico e il marchio.
In fase di decision, ovvero di pre-acquisto, un potenziale cliente ha inquadrato strategia di soluzione, metodo e approccio e sta solo cercando di ridurre al minimo le sue alternative prima di procedere all'acquisto. È il momento giusto per fornire prove gratuite e articoli più dettagliati su quel che vuoi vendere.
E poi? Parliamo di tempo e priorità.
PIANIFICARE LE USCITE DEI CONTENUTI CHE HAI CREATO
La seconda fase ha a che fare con il timing: una volta prodotti i contenuti, è essenziale dar loro una priorità per capire quando pubblicarli.
Quando pianifichi la creazione di contenuti nell'arco di un trimestre, per esempio, tieni sempre a mente i tuoi obiettivi aziendali e tutte le tappe del customer journey che il tuo cliente attraverserà. Utilizza gli obiettivi di business per determinare su quali contenuti concentrarti con il tuo team e poi mappa quali ti servono e quando devono essere pubblicati.
Pianificare ti aiuterà a capire se hai sufficienti risorse per produrre contenuti e ad allineare contenuti ed eventi di interesse per la tua azienda (qualsiasi iniziativa a livello aziendale che richieda il supporto di contenuto nei prossimi tre mesi. Esempi di contenuti aggiuntivi sono: post sugli eventi a cui parteciperai e nuove partnership aziendali).
Che tu sia solo o a capo di un team di 100 persone, il workflow ti salverà.
CREARE UN FLUSSO DI LAVORO SMART PER TUTTO IL TEAM
Il terzo passo è la creazione di un flusso di lavoro. Nel contesto della creazione di contenuti, un workflow è la ripartizione intuitiva del lavoro di creazione di contenuti tra i tuoi team aziendali e gli eventuali freelance.
Consiste nel saper serenamente rispondere alla domanda: "Chi fa cosa e quando?".
L'obiettivo del flusso di lavoro è dare coerenza al lavoro di un team, come se alla fine fosse stato fatto da una sola persona. Possono aiutarti i questo caso:
Non sai cos'è il content repurposing? Facciamo riferimento ai consigli di Derek Halpern di Social Triggers, che vede un grandissimo vantaggio nel riorientare i contenuti, ovvero nel dare loro un nuovo formato e quindi una nuova vita:
"Non è necessario creare contenuti giorno dopo giorno. Devi solo lavorare per ottenere i contenuti che hai già nelle mani di più persone."
In sostanza, quindi, si tratta di un meccanismo smart che dovresti integrare nella tua strategia di content marketing: hai un video che ha riscosso tanto successo su Facebook? Tramutalo in un articolo blog da postare sul tuo sito aziendale e anche in un'interessante infografica per un post LinkedIn!