La conoscenza reciproca sta alla base di tutti i rapporti di fiducia, non solo tra persone. Se un’azienda conosce bene il suo interlocutore sa come aiutarlo. E se le persone si fidano di un brand, si rivolgeranno sempre più spesso a quella realtà per trovare una soluzione a misura dei loro problemi.
Conoscere significa interpretare i bisogni prima ancora che si manifestino nella realtà quotidiana e oggi solo chi è in grado di tradurre questi desideri inespressi in soluzioni già pronte all’uso riesce a trasformare il proprio business in legame emotivo, profondo e personale con i propri clienti.
La chiave della marketing automation è proprio qui: dare risposte ancor prima di porsi la domanda, proprio come quando al migliore amico basta guardare negli occhi l’altro per sapere come sta.
Grazie a tool digitali in grado di tracciare il comportamento di ogni singolo utente e di definire le sue caratteristiche, oggi le aziende riescono a rivolgersi agli utenti creando messaggi sempre diversi e personalizzati, costruendo valore e, quindi, reale interesse attorno ai servizi e ai prodotti offerti. Le aziende più competenti oggi sanno che per fare la differenza bisogna tracciare le differenze dei clienti, profilare, selezionare.
Tutto questo, però, non basta: ogni legame deve essere costantemente nutrito di nuovi spunti, iniziative, situazioni. Due amici hanno bisogno di argomenti di cui parlare e su cui confrontarsi, così come un’azienda ha bisogno di contenuti da offrire al suo pubblico. La vera sfida è trasformare questi contenuti in esperienze. E’ più facile affezionarsi alle emozioni piuttosto che a brochure asettiche e impersonali, perché è proprio dalle emozioni che nascono le storie di ognuno di noi.
Osservare, ascoltare, studiare e custodire i comportamenti di un target vario, eterogeneo e composito è possibile grazie alle potenzialità di una buona campagna di marketing automation. Per far diventare un’azienda la migliore amica del suo cliente.