C’erano una volta i brand che regalavano sogni e raccontavano valori di marca con toni epici. Oggi le storie sono cambiate. Le aziende parlano con i consumatori nel quotidiano e del quotidiano tramite contenuti di valore.
In primo piano scene di vita senza iperboli o doppie letture. Ma prima di trovare uno stile o un’idea narrativa bisogna trovare qualcosa di interessante da comunicare.
Tempo fa una crociata voleva reclutare “guerrieri” della quotidianità con l’invito a condividere un’energia “tutta nostra”. Ma di chi? Quale energia? Se non si presta attenzione agli umori sociali, ai repentini cambi di gusti delle utenze la storia diventa anacronistica, o peggio una “bufala” da condividere e far conoscere a tutti.
Occhio quindi.
TV sempre meno seguite e device sempre più accesi. Come gli utenti, iper attenti e iper connessi, disposti a condividere il proprio ego con il mondo a qualunque prezzo.
Quindi per parlare al target in modo efficace un brand deve ora trovare spazio e appeal tra un post e un tweet, tra un video e un selfie.