Redazione - feb 10, 2022

Cosa (non) sappiamo degli algoritmi?

Una delle domande che molti si pongono al giorno d'oggi è: "Cos'è la creatività? Quali sono le dinamiche che ci fanno prendere una decisione?". Così è iniziato lo speech di Antonio Marrari-Head of Marketing presso AW Lab ospite a IF! Italian Festival 2021

Una delle risposte più scontate ma veritiere? Gli algoritmi

Marrari, in parole semplici, li definisce quel qualcosa che tutti consapevolmente o meno abbiamo addosso in ogni momento della nostra vita 24/7. Quella figura a cui concediamo tutte le informazioni su noi stessi.

Esemplificando, si è discusso di uno degli algoritmi più precisi esistenti nel mondo dei social, quello di Tik Tok. Cosa fa? Calcola i like, gli swipe, il tempo che si impiega per farlo, quanto tempo ci si ferma su un video o se si mette like e poi lo si toglie. Queste solo solo alcune delle sue funzionalità. Registra milioni di informazioni senza che le persone ne siano consapevoli. Considerato che ciò su cui si basa questo algoritmo non verrà mai svelato, alcune persone nel momento in cui scoprono la "bolla" di cui fanno parte cercano di romperla e sfidare l'algoritmo per studiarlo.  

Successivamente Marrari ha discusso dell'algoritmo più utilizzato in ogni settore chiamato "You may also like..". Riagganciandosi al discorso iniziale, con questa tipologia, si è notato come le persone ormai rinuncino alla scelta, fidandosi ciecamente della tecnologia, credendo che ci conosca meglio di noi stessi. Portando l'esempio di Google Maps, racconta la storia di una persona che frequentemente percorre un determinato tragitto per andare da un punto A ad un punto B. Un giorno la persona utilizza Google Maps, che gli indica una strada differente, e questa è più portata a scegliere la strada consigliata da Google Maps, nonostante conosca già il tragitto più veloce.

L'algoritmo è il media 

Ad oggi l'algoritmo si può considerare il media per eccellenza, è l'unico grande gatekeeper delle informazioni. Se un tempo la nostra visione del mondo avveniva attraverso le parole di un libro, un dipinto, la televisione, ad oggi avviene attraverso gli algoritmi. Per questo Marrari suggerisce che la domanda che tutti si pongono oggi è "Sono io che sto dicendo all'algoritmo cosa mi piace o è lui che dice cosa deve piacermi?". L'unico modo per uscirne è provare ad addestrarlo e rompere il meccanismo. 

Creatività

L'idea di Marrari è che il pensiero creativo si possa definire come: algoritmo + empatia. Parlando poi del futuro, nomina la GenZ e la generazione Alpha e afferma che sono loro che popolano le piattaforme che stanno, e che continueranno, a creare. La ricerca di queste generazioni non è più il successo, la fama o il denaro, è l'accessibilità, il più grande potere dei nostri giorni. Ancora più di oggi, l'ibridazione sarà una delle chiavi per la creatività; è necessario sperimentare, avere esperienze di altri mondi per poi poterle portare nel proprio, solo così è possibile creare qualcosa di davvero creativo.

 

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